un altro ricordo molto remoto é una giornata al pastificio, quando era ancora in via carucciola a Ponte Felcino.
babbo mi aveva preso in mano e mostrato le varie macchine, mi ricordo con certezza la pressa per spianare la pasta, credo mi avesse mostrato il sistema di sicurezza per fermare i rulli.
era una macchina antica che era alimentata a suo tempo da una cinghia e che poi era stata modificata con l’aggiunta di un motore elettrico.
un’altra pressa, questa volta in via Mastrodicasa 13, determina nel 2005 la fine delle attivitá quando, preso da un malore si schiaccia le dita. prima di svenire fa in tempo a premere la retromarcia e salvarsi la mano. inizia la consapevolezza del diabete e il radicale cambio di stile di vita.
voglio pensare che l’aver rallentato un pó la sua vita frenetica si sia allungato la vita, anche se indubbiamente ha perso l’indipendenza economica e sofferto molto per questo.