mi ricordo l’incontro a casa del signor M. per concordare la vendita del terreno, o meglio, della rogaia di Petroia, nel tardo 1991.
il prezzo iniziale era di cinquanta milioni poi abbassato a quarantasette per uno sconto di un milione a bambino.
il terreno era stato venduto per ripicca contro un nipote reo di non aver voluto potare una siepe all’anziana coppia, fantastico esempio di tipica cocciutaggine e vendicativitá perugina.
quel giorno inizia una nuova era scandita dai weekend in campagna, passati nelle due baracche che erano state allestite a mo di casetta e magazzino, poi pian piano anche le intere estati passate sui trattori e poi nei pomeriggi e serate a giocare con i nuovi amici.
terra che diventa un’opera d’arte per la trasformazione subita, dal pozzo apparentemente in una zona fino ad allora senz’acqua, trovato da un rabdomante con estrema precisione.
la pulizia dei rovi, sterpi, ginestre ed altri infestanti onnipresenti prima di allora.
la creazione del viale, piazzetta inferiore e poi lo sterro per le fondamenta, le varie voliere, i due maneggi, il fienaio etc…
i pannelli solari, la pala eolica, il ripetitore radio per il trasferimento della linea fissa di Ponte Felcino.
poi la tanta fatica per la costruzione, travagliata della casa.
la fatica per i terrazzamenti, per l’estrazione delle pietre dai terreni per renderli finalmente coltivabili, l’acqua per renderli almeno un poco fertili, le tonnellate di stabbio sulla terra che era praticamente polvere, povera e secca.
le piante messe a dimora a migliaia, gli alberi a formare le lettere L A O, i cani Chicca, Leeloo, Nero, Pippo, Mattarella ed il compianto Jackyie.
La gatta Agata, le lepri, i conigli, le galline, piccioni, quaglie, le tartarughe.
La pozza in fondo al campo con i pesci rossi.
Le centinaia di giri del campo, quando facevamo insieme tutto il giro della recinzione piantata anche questa con estremo sforzo data la conformazione del terreno.
I momenti di svago quando facevamo lunghe passeggiate chi a piedi chi a cavallo sul percorso francescano.
I fuochi d’artificio, il tiro al bersaglio, le prime volte che abbiamo guidato insieme.