I

il primo intero anno senza te è appena passato e poco dopo sono tornato in una casa che, complice anche una visita inaspettata, è sembrata meno vuota che 365 giorni fa.

ci siamo dimostrati che oltre al rispetto, al dolore e alla memoria bisogna sempre pensare che ad ogni tramonto deve necessariamente seguire un’alba.

qualcosa cade e qualcosa risorge, la vita deve necessariamente fare il suo corso, inesorabilmente trovare una via affinché le leggi che regolano l’universo siano rispettate.

per l’appunto tutto questo è apparentemente dimostrazione di quanto abbiamo sempre pensato, ovvero che essendo tutto quello che esiste sempre esistito, tutto quello che esiste deve essere necessariamente una quantitá finita.

niente è infinito, questa è solo una romantica astrazione di noi sciocchi umani sognatori. ma quanto è bello sognare….

svegliandosi peró ci si rende conto che tutto si trasforma ed é confortante pensare che ció che un giorno era un nonno, o un tartufo, adesso possa essere una colomba o un bambino sorridente.

è bello anche pensare che tutto quello che pensiamo o facciamo sia privo di senso, sbagliato, stupido. ed è perfettamente ok che lo sia. non si riesce sempre a risolvere tutto, ma l’importante è porsi il problema.

è stato bello conoscerti, grazie per avermi portato qui, perchè anche se a volte la vita mi è sembrata opprimente come un servizio non richiesto, non vorrei vivere la vita di nessun altro.

grazie per avermi insegnato a guardare sempre quelli migliori di me perché così c’è spazio per migliorarsi, o almeno morire provandoci.

grazie per i tuoi difetti e per i tuoi pregi, sei stato l’esempio di quello che non voglio essere e di quello che voglio essere.

grazie Luciano, eravamo in due, sono rimasto da solo con il peso di vivere con me stesso, ma adesso siamo di nuovo in due

bentornato a casa

a quattro giorni dalla nascita LL è arrivato a casa e oggi festeggiamo la sua prima settimana di vita

cercherò di prendermi cura di lui e della sorellina al meglio delle mie possibilità

ribadisco anche la promessa che ti ho fatto di prendermi cura di mio fratello e mia sorella

non li abbandonerò mai

raschiare il fondo

oggi ho versato l’ultima parte del tuo olio, l’ultima latta prima del fattaccio, é emblematico perché cosí a fondo non mi ci ero sentito da tanto….

peró come mi ha fatto notare un caro amico, toccare il fondo ha anche un lato molto positivo, non devi necessariamente affogare.

puoi anche flettere i muscoli e cercare di risalire, a me la scelta….

conviene che sia la seconda, prometto che ci proveró, ma non per te.

le cose vanno fatte per se stessi, come mi ha detto la persona piú importante della mia vita.

90

Odiami pure quando vuoi; perché non ora:
ora che il mondo è incline a sbarrarmi il passo,
affianca l’ira del destino, piegami di schianto
ma non cader su me quale ultimo flagello.
No, se il mio cuore sarà scampato a questa pena,
non venire al seguito di un dolor già vinto;
non dare alla ventosa notte un mattin di pioggia
per prolungare una disfatta ormai scontata.
Se vuoi lasciarmi, non farlo all’ultimo momento,
quando altri miseri dolori mi avranno martoriato,
ma vieni subito all’assalto, così che pria assapori
il più potente torto della mia mala sorte.
E ogni altra pena che oggi m’appar penosa,
paragonata alla tua perdita non sembrerà più tale.

WS

la quercia

sono tornato a quello che per me é diventato un santuario, quella quercia di cui ti eri preso cura, liberandola dai parassiti che l’avevano infestata qualche anno fa.

ora tu non ci sei piú ed é rimasta solo questa enorme quercia secolare che non é stata scalfita dal tempo ma che nuovamente era in pericolo.

questa volta dei funghi a corona gialli ne ammorbavano la parete esposta a nord.

d’istinto ho iniziato a colpirli con una pietra e sono riuscito a staccarli ma ho notato che la corteccia era intaccata e si vedeva giá la polpa, inoltre alcuni residui erano ancora ancorati e non si riusciva a staccarli a mani nude.

mi sono andato a consultare in ferramenta e scoperto che persone sicuramente piú esperte di me apparentemente riparino le abrasioni con l’antiruggine.

ho deciso quindi di spazzolare i residui con una spazzola d’acciaio e poi stendere con un pennello il preparato acquistato ad hoc.

ora la quercia é insolitamente grigia su dinun lato ma forse salva per un pó, mi piace pensare che questo luogo “sacro” di cui ti sei preso cura una volta possa essere un altro di quei posti dove tu ed io siamo insieme anche senza vederci.

grazie per avermi insegnato il rispetto per la natura, pa

sempre sulla strada

mi trovo a 350km da una delle mie “case”, perché come sai non mi sentivo piú a casa da nessuna parte, guardo questo bacino grande come un piccolo mare e mi chiedo se sia possibile sentirsi mai piú come prima.

tu lo sai bene cosa significa costruire qualcosa, desiderarlo con tutto il cuore, per poi averlo e perderlo.

a volte per forze esterne, a volte per colpe proprie.

uno piú famoso di noi disse qualcosa tipo: solo io sono stato il mio piú grande nemico, solo io sono il responsabile della mia sventura.

tu lo hai iniziato a capire molto tardi ma lo hai capito, io ho ancora un pó di tempo e posso provare a farne tesoro, tu sei come un esempio e monito allo stesso tempo.

e forse il sentirsi a casa apparentemente dappertutto e non sentirsi veramente a casa da nessuna parte é soltanto questo mio personale esilio.

il rimpianto

mi sono crucciato a lungo per non essere rimasto “ancora per un pó”, l’anno scorso ad inizio ottobre.

nessuno avrebbe potuto pensare che di li a due mesi non ci saresti stato tu.

peró nessuno sa quando suona la sua ultima ora e non ha senso crucciarsi per quello che non é stato fatto.

sto cercando di convincermi a reiniziare a vivere e ti dedico queste righe di P. L.

A cosa servono i giorni?

I giorni servono per viverci.

Vengono e ci svegliano

Ogni volta di nuovo.

Servono per viverci felici.

Dove si può vivere se non nei giorni?

Se vivró, vivrai anche tu in me.

Grazie pa….

discorso sulla servitú volontaria

seduto sul divanetto di finto ratan dove eravamo soliti fare i nostri discorsi estivi, sto ripensando a quando mi hai detto che certe volte le cose vanno fatte e basta, non sempre ci troviamo di fronte a situazioni facili da accettare o a noi congeniali, ma che in ogni caso vada fatto quello che va fatto.

portare a termine quello che si è iniziato

grazie per avermelo insegnato

Vaticano

ieri sono stato per la prima volta dentro alla Basilica di San Pietro in Vaticano, la prima volta una quindicina di anni fa non ero entrato.

Condivido con te la critica verso l’istituzione che questa città stato rappresenta e tutto il marciume che nasconda, ma dall’altro lato apprezzo come te l’arte e l’opinione che vada tutelato quello che è stato costruito perchè tanto il sangue è già stato versato e sarebbe stupido che il sacrificio vada sprecato.

Devo dire che l’emozione è stata grande, a partire dalla Pietà, poi tutte le varie sezioni dove uno potrebbe impiegare giorni interi per cercare di carpirne tutti i segreti e dettagli, il piccolo museo del tesoro, le statue, i colonnati, ammetto di essere andato in tilt con così tanta bellezza tutta ammassata.

Dopo tanto tempo ho partecipato anche alla messa e mi ricordo ancora tutto.

Già, la vera dannazione è forse il ricordo, peró nel ricordo vivono le persone che abbiamo perso e forse va bene così, anche se fa male, ricordare….